Inattualità della psicoanalisi. L’analista e i nuovi domandanti

Da qualche decennio in Occidente si è imposto un paradigma culturale che denuncia la presunta fragilità delle istanze simboliche come l’effetto della presunta debolezza dell’autorità paterna.
La sua declinazione in campo psicoanalitico ha diffuso una lettura della contemporaneità che attribuisce al cosiddetto declino del Padre la responsabilità delle principali e più insidiose manifestazioni psicopatologiche contemporanee. Da quale contesto culturale hanno preso spunto tali teorie “decliniste”? Quale tipo di pratica clinica promuovono? Quale le implicazioni etiche e politiche?
È a queste domande che il libro intende rispondere partendo dalla constatazione che dal secondo dopoguerra in poi la psicoanalisi ha iniziato ad accogliere “nuovi domandanti” e a trattare domande di cura insolite per la psicoanalisi tradizionale. Gli psicoanalisti sono usciti dalla loro stanza, hanno portato la psicoanalisi nel sociale e nei contesti istituzionali deputati alla cura del disagio e delle psicopatologie dell’attualità. In questo senso è stato necessario aprire e sviluppare un dibattito scientifico per aggiornare la tecnica psicoanalitica e più in generale la postura dell’analista tenendo conto, allo stesso tempo, dei presupposti teorico-clinici che fondano la psicoanalisi e delle inedite forme cliniche che accoglie.